Sete 02/2016
PEOPLE & ENTERTAINMENT 19 SETE N. 2 | Febbraio 2016 Hermann, per oltre 40 anni ti sei occupa- to dello sviluppo dei prodotti. Quante birre hanno visto la luce grazie a te? Erano così tante, non saprei quantificarle: la birra altbier, la birra primaverile, la birra senz’alcol, Feldschlösschen 2.4, Cardinal Draft, la birra natalizia… Seguono ancora oggi la tua ricetta? Sì, mentre altre, come la Feldschlösschen Quinto o la Feldschlösschen Ice Beer, sono sparite in fretta. Erano buoni prodotti ma troppo impegnativi da sostenere. Le nostre idee erano sempre un paio d’anni avanti, a volte anche cinque. Ad esempio, è del 1989 la prima birra dedicata alle donne. Quindi anche dietro alla Eve si cela il tuo zampino? Certo. Dopo il 2000, la birra per donne rima neva una terra di nessuno. E l’ho fatto pre sente al CEO Thomas Amstutz all’inizio del suo incarico, nel 2005. Le mie colleghe del marketing hanno pensato al progetto e, in sieme, abbiamo sviluppato la Eve ad alta fermentazione, che non sa di birra. Un suc cesso fin dall’inizio. Va ancora bene la Eve? Sì, la Eve continua ad essere un succes- so. Come ti senti, quando vedi delle donne che bevono la Eve? Appagato? Orgoglioso? Io direi a tutti: l’ho inventata io (risatina) . (ride) No, no. Ah, ho fatto così tante cose. Il lavoro era fantastico: ricevevo un incarico, il marketing mi dava le sue coordinate e poi ero libero. E anche i miei collaboratori lo era no: tutti dovevano essere migliori di me nel loro ambito. Solo così potevamo reagire alle necessità del mercato con la necessaria prontezza. A volte mi trovavo a portare avanti 14 progetti contemporaneamente. Impegnativo. Sì, ma anche divertente. Anche l’implemen tazione di altri birrifici come Warteck, Hürli mann, Gurten o Cardinal non è stata facile, abbiamo sempre cercato di fare in modo che le birre si differenziassero tra loro. Un aspetto che spesso alla gente sfugge: le lager sono molto di più, ogni birra ha la propria ricetta originale. Cosa rappresenta ancora la birra Feldschlösschen? Grazie alla tradizione, al castello, ai cavalli del birrificio e ai tanti creatori, la birra di Feldschlösschen non è semplicemente una birra: ha un’anima. Come sono cambiate la birra e l’azienda negli anni? La birra viene prodotta ancora oggi secon do tradizione, con gli stessi ingredienti di sempre. Gli impianti però sono migliorati, per garantire la consueta qualità delle bir re e la loro speciale purezza. Quando sono arrivato da Feldschlösschen, il controllo qualità non era regolato da standard seve ri come quelli odierni e non c’era ancora il reparto Sviluppo prodotti. Ho acquistato io il primo computer e ho iniziato a scrivere nell’editor le ricette. Impensabile oggi! Ti manca il tuo lavoro dietro alle ricette? Sarò onesto: per me il lavoro non è mai sta to un dovere, era una sfida con me stesso. Ma ogni cosa a suo tempo. In una società che sta invecchiando, i prodotti con effetti preventivi e curativi sono sempre più di at tualità. Oggi l’attenzione è tutta concen trata sul functional food! Il tuo spirito inventivo non ti abbandona mai. Certo, continuo ad aggiornarmi. Per quanto riguarda lo sviluppo di nuove creazioni, in vece, mi limito alle marmellate fatte in casa (ride) . «La birra è ancora una tradizione, è il contesto che è cambiato» UNA BIRRA CON HERMANN LÖSCH, PENSIONATO HERMANN LÖSCH, PENSIONATO ED EX DIRET- TORE DEL REPARTO SVILUPPO PRODOTTI Dopo la formazione come mastro birraio a Berlino, nel 1965 Hermann Lösch inizia a lavorare nel laboratorio e ad occuparsi del controllo operativo del birrificio Warteck di Basilea. Dopo il rilevamento della società da parte di Feldschlösschen, nel 1989 Lösch inizia a creare il reparto Sviluppo prodotti e Controllo qualità di Rheinfelden. Fino al suo pensio namento, avvenuto nel 2007, Lösch era il direttore del reparto Sviluppo prodotti. Esin Celiksüngü, Project manager Corporate Communications, e Hermann Lösch, pensionato ed ex Direttore del reparto Sviluppo prodotti di Feldschlösschen.
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