Sete 07/2018

People&Entertainment  19 Per 18 anni, Marco Chiudinelli è stato parte del circuito ATP quale tennista professionista. Alla fine del 2017, il basilese si è ritirato dal professionismo. Ora inizia la sua seconda carriera senza di- menticarsi dello sport. Nell’intervista con SETE ricorda i suoi grandi successi, vi svela i suoi obiettivi professionali e ricorda di aver giocato a calcio nell’ufficio Feldschlösschen quando era ragazzo. Bevo una birra con un ex tennista professionista come Lei. Le va la birra o preferisce un prosecco? Marco Chiudinelli: La birra è perfetta. Anche da giocatore mi concedevo una birra fresca ogni tanto. Ai miei tempi Corona era inoltre uno degli sponsor principali del circuito ATP. La carriera tennistica ha caratterizzato la sua vita per due decenni. Quali momenti ricorda più volentieri? Stranamente non sono solo le partite davanti a un grande pubblico a emozionarmi. Sono molto più emozionato pensando al percorso di un giovane tennista talentuoso che diventa professionista e finisce nei tornei del Grande Slam. La semifinale del 2009 dello Swiss Indoors di Basilea contro il mio amico Roger Federer e lemolte partite di Coppa Davis per la Svizzera sono state esperienze uniche. Roger Federer è suo amico dai tempi dell’adolescenza. Non si è mai sentito in ombra rispetto a lui? Sono molto grato a Roger. Noi tennisti svizzeri abbiamo goduto di grande notorietà proprio grazie a lui. Inoltre, grazie a Roger Federer ho vissuto uno dei miei momenti tennistici più belli. Senza di lui non avremmo mai vinto la Coppa Davis. Da fine anno non è più un professionista. Su cosa punta per la nuova carriera? Ovviamente vorrei continuare a conservare un legame con il tennis anche se non sono più professionista. Per questo, con la mia nuova azienda, fornisco consulenze nel settore sportivo a aziende e imprese. Inoltre or­ ganizzerò diversi eventi sportivi. Attualmente lavoro anche per un’agen­ zia bernese di marketing e comunicazione. In parallelo sto studiando management sportivo all’università di San Gallo. «Da bambino giocavo a calcio alla Feldschlösschen» Una birra con Marco Chiudinelli Nei suoi 18 anni di carriera tennistica, Marco Chiudinelli ha raggiunto il 52° posto della classifica ATP e, nel 2014, ha vinto la Coppa Davis con la Svizzera. Nel 2009 ha ricevuto dall’ATP il premio «Recupero dell’anno» per aver migliorato la sua po­ sizione in classifica di 700 posti nel corso dell’anno. La semi­ finale dello Swiss Indoors contro l’amico Roger Federer è con­ siderata una delle partite mitiche del basilese. MA RC O CH I UD I NE L L I «Ovviamente vorrei continuare a conservare un forte legame con il tennis.» Marco Chiudinelli Dove vuole dirigersi come imprenditore? Voglio rimanere versatile e condividere lemie esperienze nello sport pro­ fessionistico in tutte le sedi possibili. Nel 2019 lancerò un progetto chemi sta a cuore: con un tour operator organizzerò un corso intensivo di tennis di una settimana in Spagna. Il numero di partecipanti è limitato a 16, in modo che l’allenamento individuale con me e con altri ex tennisti ATP sia garantito. Vorrei che potessimo allenare al meglio ogni giocatore e offrir­ gli il migliore accompagnamento. Suo padre ha fatto per anni l’informatico per Feldschlösschen? Quanto conosce il maggior birrificio svizzero? Feldschlösschen è sempre stato un nome familiare per me. Dato che mio padre lavorava da Feldschlösschen, conosco anche la vasta offerta di bir­ re e bevande diverse. Pepsi è stata ad esempio il mio primo sponsor attra­ verso Unifontes. Mi ricordo inoltre che da piccolo, una volta, ho accompa­ gnato mio padre a Rheinfelden nel fine settimana a causa di un problema tecnico – e che in quegli uffici ho giocato a calcio, anche se era vietato.

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