Sete 11/2019
Piatto principale 11 stanno registrando una crescita del 3,1%. Di conseguenza, si sta allargando anche la forbi ce delle pigioni. Mentre gli affitti nelle città aumentano, stanno calando in campagna. «Un’osteria di campagna oggi paga una pigio ne compresa tra il 6 e l’8% del fatturato, in clusi appartamento dell’oste e parcheggi», spiega Reto M. Grohmann e aggiunge: «Che si tratti dello 0 o del 20%, di un centro urbano o di un’area rurale, la costante è una sola: la pigio ne deve essere sostenibile nel tempo.» Locatori diversi Proprio come i locali, anche i locatori non sono tutti uguali. Da un lato possono esserci le grandi aziende, interessate soprattutto a una rendita elevata in nuove aree edificate, cioè a pigioni alte. Danno in locazione soprat tutto costruzioni grezze. Reto M. Grohmann: «I costruttori di nuovi insediamenti aggiun gono spesso al progetto un ristorante con la promessa di elevati proventi da locazione. Un esercizio del genere è spesso destinato al fallimento. Può andare bene tutt’al più a eser cizi per l’asporto.» D’altro canto, ci sono i locatori più piccoli, che magari hanno ereditato una casa comprensiva di ristorante. Con loro è bene scoprire quali in teressi ci accomunano e trattare le condizioni nei dettagli. In genere comuni e cantoni sono ottimi locatori. Reto M. Grohmann: «Sono inte ressati a un successo duraturo nel tempo e meno a pigioni particolarmente elevate.» Distinzione: è fondamentale distinguere tra grande e piccolo inventario. Mentre il grande inventario è compreso nella locazione, il pic colo inventario viene acquistato. Il locatario è responsabile della sostituzione del piccolo in ventario e della manutenzione minima di en trambi gli inventari, mentre il locatore è tenu to alla sostituzione del grande inventario. È fondamentale quindi integrare il contratto con un elenco dettagliato di ciò che si affitta e ciò che si acquista. Naturalmente, è nell’interesse del locatario che rientri quasi tutto tra l’inven tario di locazione. Consulenza: rilevare un esercizio non è uno scherzo. È consigliabile affidarsi a un consu lente professionale. Per risparmiare, si può iniziare la ricerca autonomamente e pubblica re degli annunci. Ma è meglio non affrontare da soli la stipula del contratto. Progetto: cosa voglio fare con il mio nuovo locale? Come definisco il mio pubblico? Come posso sfruttare al meglio i miei punti di forza? Prima di cercare un immobile, è bene avere le idee chiare. Una volta trovati i locali, si può sempre adattare il progetto alla realtà del luogo. Posizione: sì, la posizione è importante, ma non fondamentale. Bisogna considerarla in rapporto agli investimenti necessari e agli ob blighi. Spesso un progetto può essere realiz zato anche in una posizione di seconda scelta ma che offre condizioni d’affitto decisamente più vantaggiose. Durata della locazione: in genere non ha senso ragionare per periodi inferiori ai cinque anni, perché più è breve la durata della loca zione, più rapidamente il ristoratore dovrà ammortizzare gli investimenti. Spesso un contratto di locazione dura cinque anni con «Oggi il canone d’affitto può essere compreso tra lo 0% e il 20% del fatturato.» Reto M. Grohmann Breve guida all’affitto Prima di firmare un contratto Qui troverete tutti i punti a cui i ristoratori devono prestare attenzione prima di firmare un contratto di locazione per un locale: dalla distinzione tra grande o piccolo inventario alla durata della locazione, passando per lo stato dell’immobile in affitto. l’opzione di rinnovo di almeno altri cinque anni. Si consiglia di specificare fin dall’inizio le con dizioni applicabili al secondo quinquennio, so prattutto per quanto riguarda l’eventuale au mento del canone d’affitto. Contratto di locazione: i contratti poco pro fessionali sono sempre fonte di problemi. Se non si sa come strutturarlo, si può utilizzare il modello di contratto di GastroSuisse, che re golamenta ogni aspetto e può essere integrato con ulteriori condizioni in base alle esigenze individuali. Affitto di costruzioni grezze: soprattutto nel le aree di edificazione urbana, i progettisti ten dono a proporre locali grezzi. Quindi tutto l’in ventario, aerazione compresa, dovrà essere realizzato a proprie spese. Se poi il progetto non decolla e non si trovano sublocatari o ac quirenti, le perdite saranno ingenti. Gli esperti consigliano quindi ai ristoratori singoli di ri flettere bene prima di avventurarsi su questa strada, che è invece più indicata per catene e marchi. Trattativa: le condizioni d’affitto e, in partico lare, il canone d’affitto possono essere tran quillamente messe in discussione. Secondo gli esperti, molti ristoratori accettano le con dizioni dettate dal locatore senza negoziarle. Invece ci sarebbe ancora del margine di ma novra che si paga poi negli anni a venire. Stato: mentre quando si affitta un apparta mento, il futuro locatario, prima di firmare il contratto, osserva con attenzione ogni angolo della casa e ne registra tutti i difetti, i ristora tori tralasciano spesso questo aspetto. Questo atteggiamento può essere causa di scocciatu re alla fine del rapporto contrattuale. È meglio verbalizzare dettagliatamente lo stato dell’in ventario di locazione e di vendita.
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