Sete 07/2021

Mercato & Tendenze 29 gli meno noti, come il flat iron dalla spalla, la bistecca flap o flank (in francese bavette), en- trambi tagliati dalla pancia, la bistecca tri-tip (dalla forma triangolare, ormai caduta nel di- menticatoio), la bistecca spider (in francese araignée) o la bistecca skirt (in francese on- glet). Questi tagli trasversali sono molto aro- matici. Vanno grigliati per poco tempo, caldis- simi, per poi essere lasciati riposare a lungo. Basta aggiungere un pizzico di sale per un pia- cere assoluto. Ma anche la salsa chimichurri, dal sapore aspro, o un burro alle erbe fatto in casa non guastano. Non mi basta un barbecue Per quanto riguarda il barbecue, a me uno solo non basta. In giardino ne ho due: un focolare aperto con griglia girevole e un Big Green Egg. Accendere il fuoco con la mia legna di melo è un’esperienza impareggiabile. Il calore profu- mato che sprigiona fa sudare così tanto le mie cotolette d’agnello che il grasso forma una schiumina. Sale e pepe, non ci vuole altro per speziare. Dopo il cibo aggiungere un paio di ceppi nel fuoco, quindi versare birra o vino per sprigionare tutto il romanticismo di un falò che riscalda il cuore. A parte la gioia di un focolare aperto, apprezzo molto anche il Big Green Egg. Grazie alle spes- se pareti isolate in ceramica e all’ottima carbo- nella di Entlebuch, è possibile mantenere una temperatura costante per lungo tempo. Mi pia- ce usarlo per il tocco finale. Dà grandi soddisfa- zioni perché consente di tenere sotto controllo i tempi. Nel forno, ad esempio, la ribeye si cuoce al pezzo. Spennellata di olio d’oliva e adagiata su un letto di erbe aromatiche, va fatta riposare a 80 gradi fino a una temperatura interna di 40 gradi. Quando la carne è pronta, si fa sul Claudio Del Principe e il suo Big Green Egg. serio: prima di servire, si mette il pezzo di car- ne nell’Egg per due minuti, per conferirgli una splendida crosticina saporita. Trinciare, quindi passare burro alle erbe o chimichurri per la gioia degli amanti della carne. Ma non c’è due senza tre. Sto già pensando al prossimo barbe- cue per preparare grigliate ancora più calde e precise: un piccolo e compatto Konro Grill giapponese. La sua particolarità è che è realiz- zato in kieselgur, un prodotto naturale simile alla ceramica, con ottime proprietà di isola- mento termico. Il Konro – chiamato anche Shichirin – viene prodotto in Giappone, molto spesso a mano. Ogni barbecue è quindi un pezzo unico. Alcuni sono circondati dai tipici schermi in metallo. Il fuoco si accende col carbone binchotan, otte- nuto dalla quercia ubame seguendo un proce- dimento tradizionale e laborioso realizzato solo in una prefettura giapponese. Raggiunge tem- perature fino a 1000 °C, brucia molto lenta- mente e non sviluppa fumo. Ideale per prepa- rare prelibatezze sullo spiedo yakitori o per sigillare perfettamente le capesante diretta- mente sul carbone. Una varietà birraia spumeggiante Passiamo alla birra: la varietà di birre speciali è straordinaria! Tenere in mano una bionda ghiacciata fa parte del piacere della grigliata, prima ancora di accendere il primo fiammife- ro. Poi si possono scoprire e abbinare diverse varianti, da quelle più aspre a quelle fruttate e maltate, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Inoltre, una birra pregiata è ottima anche per accompagnare il dessert. Un barbecue preparato con cura senza una birra ghiacciata è im- pensabile per Claudio Del Principe! L’amante della buona tavola apprezza la varietà e prova volentieri birre diverse con i vari piatti grigliati. Ritiene però che con la Brooklyn Lager non si sbagli mai. Questa lager ambrata convince per il sapore fresco e maltato, ca- ratterizzato damarcate note floreali di luppolo e da un finale aspro. La Brooklyn Lager è quindi la birra ideale per il prossimo barbecue perché è perfetta con quasi tutti i piatti alla griglia. www.anonymekoeche.net , @claudio_anonymekoeche La birra consigliata da Claudio

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