32 Mercato & Tendenze No, confesso che non me ne sono mai pentito. Anche se allora non era un gioco da ragazzi impadronirsi di te, senza l’aiuto della grande, vasta e soprattutto anonima rete. Ti ho conosciuta in una pubblicazione adeguata, ci siamo incontrati solo attraverso i miei rapporti con un intermediario che conosceva molto bene la scena e, alla fine, hai trovato la strada che portava a me per vie traverse. È stata una grande fortuna per me, per noi: la tua stanzetta era stata preparata, ti sei trasferita nella tua nuova casa nel sottosuolo senza lamentarti, non te ne sei mai lamentata in tutti gli anni successivi, lontano dalla luce del giorno e dai caldi raggi del sole: ebbene sì, ti ho negato anche le stagioni. Cos’altro avrei potuto fare se non rinchiuderti in un posto sicuro? La cantina profonda, che avevo ampliato di nascosto – lontano dagli sguardi dalla legge e dalle autorità – mi semstoria. Ho continuato a venire da te, in tutti questi anni: niente è stato più importante per me del tuo benessere. Teneramente ti ho presa tra le mie braccia, ho accarezzato le tue forme ben proporzionate. Di tanto in tanto pulivo il tuo vestito, a volte la lotta contro la polvere sembrava quasi senza speranza. È stato solo con il massimo sforzo che ho resistito al desiderio di farti mia in cantina, di lasciarmi inebriare dal tuo profumo e di perdermi nel tuo corpo nel frattempo maturo e irresistibile. Qualche volta ti ho anche portata lassù, stando attento a non esporti troppo alla luce del giorno, che avrebbe potuto farti del male. Non ho resistito alla tentazione di immortalarti in foto: una piccola mente che si lascia andare a pensieri proibiti! Proprio in uno di quei rari momenti felici, il mio migliore amico mi ha sorpreso: a quel punto è diventato impossibile mantenere il mio più grande segreto. Ovviamente non mi ha più dato pace, ero ben consapevole dei suoi interessi simili ai miei. Proprio come il suo credo, che ripeteva come un mantra: un aspetto maestoso come il tuo, con un corpo maturo e voluttuoso, è fatto per regalare a due gentiluomini degli indimenticabili momenti di felicità per un pomeriggio. Per me è però stato sempre chiaro che appartieni solo ed esclusivamente a me. Non condividerò con nessuno la tua inebriante unicità, sceglierò per noi un giorno molto speciale e creerò un’atmosfera magica, perché questo è quello che tu meriti – tu, la mia amata magnum di Chateau Lafite Rothschild del 1982. www.richardkaegi.ch www.homemade.ch @richifoodscout brava il posto giusto per saperti sempre vicina a me, per poterti ammirare in qualsiasi momento, per godere del tempo passato con te e sapere di non dover condividere la tua esistenza con nessun altro. Sei stata il mio dolce, piccolo (le tue dimensioni maestose in realtà sono tutt’altro che piccole) segreto per così tanto tempo. I miei compatrioti austriaci da parte di madre affermano che le cose più care vanno tenute in cantina, ma noi svizzeri non siamo da meno. Sei tutta mia È colpa di mio padre. Con il mio ostinato rifiuto di mangiare un grande piatto di spinaci bolliti e tritati, sono finito nella nostra cantina buia e umida all’età di sei anni. Mi hanno rinchiuso laggiù per una notte e per un giorno, senza luce e senza calore, ma con gli spinaci a farmi compagnia. Non li ho mangiati. Ma questa è un’altra I segreti della cantina Il food scout Richi Kägi si ricorda della sua infanzia. Ripensa ai giorni che ha dovuto passare in cantina perché non aveva mangiato gli spinaci. Rivive i giorni in cui ha fatto un incontro in cantina, che si sposa meravigliosamente con la sua salsa al pepe celestiale con una quantità diabolica di pepe nero. La rubrica di Kägi
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