28 Mercato & Tendenze Fino a poco tempo fa il mondo si era fermato, tranne che nelle cucine di casa, dove ferveva l’attività. Confinate in casa le persone si sono messe ai fornelli. Il confina- mento ha invertito un triste sviluppo il quale le trasmissioni televisive di cucina non erano riuscite a fermare: sempre meno persone volevano e sapevano cucinare. Di colpo, anche se non veramente per libera volontà, si è riscoperto di avere una cucina. Una volta i ristoranti di moda chiusi, i nuovi templi culinari sono diventati i fruttivendoli, le enoteche online e le macellerie. Al posto delle arie cantate all’opera, le persone sull’igiene non è riuscita a eliminarlo. Questa lotta alla fame (la cui manifestazione mi risulta incomprensibile, dato che il mio appetito si risveglia raramente prima di sera) ha anche un altro nome: la battaglia al buffet. Un colpo mortale al buon gusto. La strage del servizio curato. Oltre alla mancanza di appetito mi frenano le mie preferenze personali e il mio rifiuto di essere spinto in giro dai pirati del buffet o di ritrovarmi incolonnato davanti a piatti, vassoi e ciotole: preferisco che il cibo mi venga servito. Vedere masse di persone che si servono a piene mani da vassoi e ciotole – con avidità, rumorosamente e voracemente –, che sbattono sui loro piatti uova strapazzate fredde e salmone unto da quattro soldi, che afferrano uova sode dure come il marmo (tenute in caldo da un’ora) e che tracannano bicchieri di prosecco da quattro soldi… Ah no, preferisco farne a meno! Questo è per me un motivo in più di sperare in una rinascita del poderoso arrosto della domenica: il centro di tutte le attività nel fine settimana che riunisce le famiglie disgregate, mette insieme amici lunatici, fa felici i piccini e distrae le coppie dai noiosi problemi quotidiani. Accompagnato da una purea di patate con il suo «laghetto» che accoglie un sugo nel quale affoga immediatamente qualsiasi paragone con il terrificante buffet. Il tutto circondato dai volti felici delle persone attorno al tavolo. Lo splendore della salsa restituisce alla domenica parte della sua signorilità borghese. www.richardkaegi.ch www.homemade.ch @richifoodscout hanno imparato ad apprezzare il borbottio sommesso dei sughi e il suono del tappo di sughero tolto da una bottiglia. Il cicalino del temporizzatore del forno si è trasformato nel momento più atteso nei pomeriggi passati in casa. Nessuno immaginava che un elettro- domestico potesse regalare una tale gioia. Meglio l’arrosto del brunch Tuttavia abbiamo fatto i conti senza l’oste. Subito dopo il ritorno della libertà è rinata una forma di alimentazione sospetta: il brunch. La ghigliottina delle regole sul distanziamento e Viva l’arrosto Richi Kägi non è felice che, dopo la pandemia, il brunch sia resuscitato. Per lui il buffet in generale rappresenta un colpo mortale al gusto. L’arrosto domenicale è tutt’altra cosa. Per Richi è una gioia che unisce grandi e piccini. La rubrica di Kägi L’arrosto si accompagna con la purea di patate. Con il codice QR a destra arriverete alla ricetta di Richi con una dose extra di burro.
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